I bilanci si fanno alla fine. E qui mancano 7 partite, non una, ma sette, di cui 4 in casa e tre fuori. Siamo retrocessi quando in rosa avevamo un tal Mazihno, un certo Virdis, un certo Benedetti, un certo Moriero. Siamo retrocessi quando disponevamo di un tale Popescu, un certo Tonetto ed un tal Stovini. Saliamo e scendiamo perché siamo funzionali al sistema che così si rende visibilmente democratico, mentre i truccatori di conti e plusvalenze (che non sono solo Juve e Milan) continuano ad imperversare e la stessa storia del fu Bari oggi Dari, lasciato sopravvivere a bagnomaria, già fallito ed in un'autogestione attraverso le plusvalenze sulle partite, dimostra quale sia la "legge" che governa il calcio nostrano e perché noi siamo funzionali. Ciò detto, passiamo all'argomento "ci manca una punta che segna". Quando il Lecce di Mazzone si salvò in quel campionato in cui avvenne la sfida finale contro una squadra che l'universo mondo voleva salva a qualsiasi costo, il più prolifico realizzatore di gol fu Pasculli, capace di andare a bersaglio ben...7 volte, di cui una su rigore, in 34 partite. Non conta il chi, conta il come. Ceesay ieri è scivolato decine di volte: perché è un cesso? Uno segna 5 gol in serie A in una squadra che i critici dicono essere composta da cessi e sarebbe un cesso? Ceesay è scivolato perché il nostro allenatore, quello che poveretto che colpa ne ha lui se ha una squadra di numbale, non conosce la fisica, proprio le basi che si studiano al terzo anno di scuola superiore. Uno con leve lunghe, massa magra da corridore degli altipiani dell'Africa subsahariana, un Watusso, potrà mai non scivolare su un campo che é stato inzuppato come una frisella spunzata prima dell'inizio della partita? Qual è la differenza strutturale tra Leao e Ceesay, non tecnica, strutturale? Il primo su un campo inzuppato corre senza scivolare, il secondo sul medesimo campo cade dopo il primo scatto. È una questione di fisica elementare, da lavagnetta. Detto questo, ci salveremo a dispetto di Baroni, grandissimo giocatore cresciuto accanto ad un grandissimo allenatore (Mazzone) di cui però non ha appreso la lezione più grande, l'essere pragmatici ("c'è chi core cor Ferari, c'è chi core cor Cinquecento"). Ma ci salveremo anche con Baroni, perché i giocatori sono con lui (questa è invece una lezione che Baroni ha appreso da Mazzone) e ieri lo si è visto. E noi dobbiamo fare altrettanto: basta rumori, basta malumori, basta processi quando manca il delitto. Non è tempo di cadaveri, ma è tempo di Resurrezione. Non siate dunque increduli. FORZA LECCE!!!
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