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Temo, Chino, che non sia solo un problema di brevetti. Le aziende farmaceutiche non sono enti di beneficenza. Gli Stati, invece, che cosa sono? Chi stampa la moneta con cui potrr pagare le aziende farmaceutiche, comprare i vaccini e farne quello che je pare, compreso regalarli a Paesi che non hanno la stampante? Prima lo Stato agiva come mediatore tra le istanze dei lavoratori e quelle dei padroni. Altrove lo Stato agiva imponendosi su tutto e su tutti. Adesso siamo ritornati allo Stato che agisce in nome e per conto delle classi dominanti, le quali non gradiscono svalutazioni monetarie. E come contenere allora la preoccupazione e le tensioni del popolo? Col solito giochino della caccia al colpevole, del dalli all'untore. Nei primi anni 80 del secolo scorso gli untori erano gli omosessuali, portatori della peste del secolo e delle sue malattie di corredo, che, scomparse per i più, a causa loro sembravano ritornare, con il loro carico di inquietudine mista a ribrezzo: la sifilide, la tubercolosi. Reietti, la gente si augurava che a causa di quel male morissero tutti. Credevo fosse il punto più basso dell'umanità , dopo gli abissi inarrivabili della guerra mondiale, prima e seconda, con annessa soluzione finale. Ed invece mi sbagliavo. Ci siamo ricascati. Con i no vax, additati come feccia, espulsi dal tessuto sociale, parassiti, reietti, meritevoli di finire in terapia intensiva e all'inferno, perché no, pagando pure i costi del trattamento nel frattempo subito. E tutto questo perché? Perché meglio parlare di quei reprobi, i colpevoli, anziché dei brevetti e di chi avrebbe la forza di espropriarli, o, più gentilmente, pagarli, pagarli a volontà , grazie alla stampante. Ma non si vuole. Non si vuole che lo Stato faccia lo Stato sociale, mentre si vuole che lo Stato faccia lo Stato dell'ordine, il poliziotto, che colpisca i colpevoli, oggi i no vax, domani gli autisti delle macchine a motore diesel, ieri gli ultrà , l'altroieri gli omosessuali. Meglio dire che è tutta colpa loro se ci sono le varianti, meglio dire che sono loro che intasano le terapie intensive (le occupano per il 60-65%, in realtà , e i dati sono universalmente sovrapponibili in letteratura), meglio dire che sono loro che bloccano l'economia. Loro, non chi invece avrebbe il potere di far ripartire l'economia, non attraverso il prestito a strozzo chiamato Recovery Plan, ma tramite l'immissione di moneta fresca per investire, promuovere, assistere e, quindi, anche comprare vaccini da donare (donare, che brutta parola...). Vaccini come il terribile Vaxzevria, il vaccino killer prodotto da Astrazeneca, del costo di 2 Euro, il vaccino che secondo la vulgata farebbe morire tutti e che, invece, usato in UK e India non ha fatto dimezzare la popolazione, nè provocato trombosi nella metà sopravvissuta, ma ha fatto il suo onesto lavoro di protezione dalle forme severe della malattia nelle fasce di popolazione più a rischio. Un vaccino che si conserva in frigorifero, non in congelatori e che può quindi essere distribuito anche in Paesi più sfortunati e meno provvisti di dotazioni strutturali altrimenti necessarie per vaccini ad mRNA. E se Astrazeneca non si può, perché i britannici non sono più europei, ci sarebbe Sputnik o, se i russi stanno sulle palle, Johnson o, se gli americani sono imperialisti, Sinovac. Tutti vaccini a vettore virale a basso costo e discreta efficacia nel medio periodo. I soldi ci sono, per uno Stato che non abbia rinunciato a stamparli. E puoi stare certo che il proprietario dei vaccini, nel riceverli quale contropartita del quantitativo di prodotti venduti e da distribuire ai Paesi poveri, non li avrebbe affatto schifati. Non si vuole agire. In fondo, meglio prendersela con un no vax, no? Tanto se l'è cercata.
FORZA LECCE!!! |